la voce a Sud

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torre

Ricordando l’amico Giuseppe Perrucci… (a due anni dalla sua improvvisa dipartita)

Anche in questa ultima domenica, come quasi sempre nell’arco dell’anno, mi reco al Camposanto per una visita ai propri cari defunti, ma questa volta cambiando per caso il tragitto che solitamente si effettua, mi trovo a passare dalla tomba della famiglia Perrucci ed alla vista della lapide che riporta la foto dell’amico Giuseppe d’istinto ho sentito il bisogno di fermarmi. Lo saluto idealmente esprimendogli un’umile ed intima preghiera e d’istinto la mente corre ai ricordi dei tanti nostri incontri in Paese, quando il reciproco fraterno salutare ormai era sempre lo stesso e che si riferiva al comune impegno teatrale nella Passione e Morte di N.S.G.C.: oh Gesù! (Lui a me) ed io per tutta risposta: grande Caifa! In tutto questo senza minimamente immaginare che di lì a poco, tornando a casa e guardando sul cellulare avrei rivisto un preziosissimo video, per il quale ringrazio un caro amico per avermelo mandato, girato da Giuseppe in occasione della trasferta in quel di Francoforte sul Meno (Germania) della Compagnia teatrale torrese della Passione. Sicuramente se Giuseppe ancora in vita, nella circostanza dell’imminente Santa Pasqua, avrebbe desiderato divulgarlo alla comunità torrese attraverso i suoi canali informatici, anche come occasione di augurio e di condivisione di belle ed edificanti tradizioni popolari. Non ho alcuna difficoltà a dire di essermi emozionato molto e non solo perché in quel lontano 1990 ero io a fare la difficile parte del Cristo. Invece nella particolare ed austera parte del capo del Sinedrio era il nostro Giuseppe, che pur avendo visto nel tempo altri bravi interpreti in quel ruolo, la sua certamente rimane la più classica ed originale. In quella stessa occasione il Comitato della Passione per dare ancor più valenza professionistica alla Rappresentazione chiamò il compaesano Gino Cesaria, già attore affermato, ad interpretare la parte di Giuda Iscariota. Ma tutta la rappresentazione sacra fu’ un’esperienza unica ed irripetibile che, proprio grazie a Giuseppe, rimarrà come perenne testimonianza a ricordare qualcosa che dette lustro oltre i confini nazionali alla nostra piccola e amata Torre Susanna. In quel video, che spero vedano in tanti, c’è tanto della nostra “torresità”, di cui il nostro Giuseppe ne è stato a lungo “appassionato cantore”, e tutti i protagonisti di quella memorabile esperienza ancora giovanissimi e, ahinoi, troppi anche non più con noi. Ora senza più neanche Giuseppe, con la sua lucida ed attenta testimonianza, tante cose e circostanze della vita comunitaria passeranno come le stagioni e come foglie al vento saranno ” perse per sempre”. Ciao Giuseppe, anche da lassù continua a scrivere per i tuoi concittadini le vicende della nostra Torre, che senz’altro apprezzeranno e, guardando all’orizzonte lontano, vorranno immaginare di vederti tornare, come dopo un lungo viaggio.

Nicola Muscogiuri