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cronaca

Salma di anziana nascosta nel congelatore: furto nell’abitazione sotto sequestro

Fonte: brindisireport.it

CEGLIE MESSAPICA – Furto nell’abitazione sotto sequestro dove il 22 novembre scorso fu trovato il corpo nascosto in un congelatore dell’82enne Maria Prudenzia Bellanova. Il figlio 55enne, indagato a piede libero per occultamento di cadavere, ha sporto regolare denuncia contro ignoti presso la locale stazione dei carabinieri. Non è la prima volta che vengono violati i sigilli alla villetta di contrada Galante Minzella di Ceglie Messapica dove si è consumato un reato dai contorni ancora tutti da chiarire. Qualche giorno addietro qualcuno ha aperto il cancello di ingresso. Nella serata di ieri, invece, mercoledì 30 novembre, il 55enne ha scoperto il furto: trovando nuovamente il cancello aperto si è avvicinato alla porta di ingresso scoprendo che l’abitazione era stata saccheggiata. E’ seguito il sopralluogo dei carabinieri. Secondo una prima ricognizione sono stati portati via una Televisione, oggetti personali e attrezzi da lavoro. La vittima del furto si è riservata di fornire un elenco completo nei prossimi giorni. 

Intanto procedono le indagini tese a fare chiarezza sulla vicenda. La salma dell’anziana è ancora sotto sequestro nel cimitero di Ceglie Messapica, l’autopsia, eseguita nei giorni scorsi non ha rilevato segni di violenza sul corpo ma manca ancora il risultato di alcuni prelievi. Oggi è stato disposto l’incarico sull’accertamento del telefono del figlio, serviranno 30 giorni per avere informazioni utili alle indagini. Da quanto ricostruito fino a questo momento dai carabinieri della compagnia di San Vito Dei Normanni, agli ordini del capitano Vito Sacchi, il decesso della donna risalirebbe al 17 novembre scorso e sarebbe avvenuto per cause naturali, l’occultamento del cadavere nel congelatore, al giorno successivo. Questa la versione fornita dal figlio della donna, assistito dall’avvocato Aldo Gianfreda. L’uomo si è sempre dichiarato estraneo al decesso e avrebbe giustificato l’occultamento della salma come una reazione al dolore per la separazione. Non voleva allontanarsi dalla madre e temeva rimproveri legati alla sua assistenza. La donna lo aveva cresciuto da sola e aveva dedicato all’unico figlio l’intera vita, adesso toccava a lui prendersi cura di lei.