Detenuti trovati in possesso di telefonini, denunce e perquisizioni
La Polizia di Stato in collaborazione con gli agenti di custodia della Polizia Penitenziaria, ha accertato il possesso di telefoni cellulari a 7 detenuti del Carcere di Via Appia in Brindisi. Sono stati sequestrati al tempo della perquisizione e i possessori sono stati denunciati.
La Procura della Repubblica ha chiuso le indagini preliminari e notificato informazione di garanzia.
I telefoni erano stati introdotti nelle celle del carcere eludendo i controlli della Penitenziaria, la quale da tempo chiede numerosi rinforzi e strumenti per bloccare il segnale radio telefonico ed evitare che i detenuti possano, sfruttando la carenza di personale, comunicare all’esterno.
Le indagini possono consentire di risalire a coloro che hanno portato il telefono in carcere: questi e i detenuti possessori potranno essere condannati alla reclusione da 1 a 4 anni.
Se chi ha introdotto il telefono in carcere è un avvocato o un agente di custodia, questi possono essere condannati a reclusione da 2 a 5 anni.
Se il detenuto è sottoposto al trattamento penitenziario dell’art. 41 bis, può essere condannato a pena da 2 a 6 anni e chi gli procura il telefono, se è avvocato o agente di custodia o altro esercente pubblica funzione come psicologo, medico, cappellano, può essere condannato a reclusione da 3 a 7 anni.