la voce a Sud

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L’ATTUALITA’ DELLA POLITICA DI DESTRA!! FRANCIA DOCET!!!

 

Ho voglia di mettermi in gioco non per scaramucce di bottega ma per continuare a costruire qualcosa di serio.

Chi mi conosce sa che ho fatto politica pensando soprattutto a realizzare momenti di esternazione e concretizzazione delle idee, più che ad elaborare idee che non fossero esternabili e concretamente attuabili. Ho avuto ed ho il coraggio delle mie idee perché credo nel valore delle stesse.

Il progetto è contribuire a realizzare un sistema che veda un centro-destra coeso e forte, aderente al mondo in cui viviamo ma pronto a contare e governare nel prossimo futuro. Non credo abbia molta importanza l’essere partito unico oggi o fra un anno o anche dopo.

Penso che una cosa contraddistingua il centro destra da altre aggregazioni politiche: noi di questa parte politica abbiamo valori comuni e idee comuni riguardo certe fondamentali visioni dell’essere e del mondo, sia per momenti che potrei definire statici, sia per momenti che potrei definire dinamici.

Gli altri NO!!!

Gli altri sono solo un raggruppamento elettoralistico fondato su contratti e non su valori. Tant’è che lì da quella parte troviamo dai cattolici ai comunisti.

Qualcuno potrebbe obiettare che dalla nostra parte ci siano cattolici e laici ma, vedete, questa diversità non annulla quei valori comuni cui facevo riferimento e che sono la concezione dell’uomo, la concezione della vita, la conoscenza della libertà e del rispetto per gli altri.

Allora, se questo è vero come è vero, io ritengo che il centrodestra abbia futuro e possa trasformarsi in una entità politica che abbia al suo interno non solo le attuali diversità partitiche ma anche le diverse, io dico apparenti, componenti cattoliche e laiche e possa raggiungere anche quelle forze che per errori superabili si trovano a sinistra.

Per poter raggiungere un risultato politico è necessario che ognuno di noi abbia, intanto, il coraggio delle proprie idee ritenendoli forti e che non accetti relativismi.

Il relativismo è indecisione che produce confusione.

Attenzione: io non dico intransigenza, ma un’affermazione forte e precisa di certi valori, della nostra identità storica, delle nostre radici, perché solo chi crede ed ha il sé di una precisa immagine può confrontarsi con gli altri che meritano rispetto ma non possono imporci omologazioni o confusioni.

Non possiamo dire SIAMO CATTOLICI e condividere idee atee o, per dirne una, togliere i crocifissi dalle scuole.

Cosa pensiamo e cosa praticamente dobbiamo fare.

Dobbiamo, intanto, mobilitarci in attivismo che non deve conoscere vizi, smagliature o confini.

Dobbiamo riappropriarci di certe posizioni di partenza che ci sono state sottratte o abbiamo abbandonato perché, attaccati, abbiamo avuto paura e non abbiamo avuto il coraggio delle nostre idee, indebolendole.

Dobbiamo riconquistare le piazze, i ceti medi, con iniziative che ci facciamo riprendere il contatto con quelle classi che oggi, turlupinate da una stampa di sinistra e in momenti di seria ed obiettiva difficoltà, hanno creduto di vedere nel centrodestra e nel suo leader il responsabile di turno.

Dobbiamo riavvicinare i giovani alla politica del centro-destra, facendolo partecipi di progetti che vadano dal sociale all’ambiente, perché non è vero che chi, come noi, è da questa parte, non possa e non sappia mettersi a disposizione totale dei più bisognosi.

Il volontariato del centro destra non è da meno del volontariato di sinistra.

La nostra concezione di vivibilità ambientale è sicuramente altrettanto valida di quella degli altri.

Dobbiamo andare oltre per conquistare quegli spazi che appaiono territorio della sinistra.

Dobbiamo aver maggiori e migliori legami con il mondo cristiano, cattolico e delle altre religioni.

Non è pensabile che chi crede in un assoluto possa viaggiare politicamente con la Bindi ed i comunisti.

Dobbiamo rispondere a chi ha indicato come “mercenari” i giovani del centrodestra che i prezzolati sono dall’altra parte, che dalla nostra parte c’è una gran voglia di fare politica, di farla a 360 gradi, di farla in modo unitario in uno Stato, in una Unione di Stati che mantengano la propria autonomia, unità e laicità ma che rispettino le radici dei popoli e si richiamino a quelle radici comuni che sono occidente e cristianesimo.

Soprattutto occidente e cristianesimo.

Noi dal Sud siamo pronti a lavorare in una Iniziativa Unitaria che sia capace di far convivere le pur esistenti diversità.

Raffaele Missere

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