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cronaca

Lo scioglimento del Consiglio Comunale di Torre Santa Susanna 

 

Può accadere che un Consiglio Comunale venga sciolto per mafia, ma non so se un Comune possa essere sciolto dalla mafia.
La richiesta di azzeramento della Giunta e la revoca di ogni delega, richiesta protocollata da un assessore e da tre consiglieri della mia maggioranza la dice tutta sul tema della verifica politica. Non sono avvezzo a registrare segretamente i colloqui, ma mi è stato richiesto come unico “varco dì uscita ” di cacciare qualche assessore e di aggiungerne qualche altro dei nuovi “Moderati Torresi” (titolo autoreferenziale). Mai interpellato su nulla se non in questa trattativa per avere poltrone, con la minaccia del tutti a casa.
 
Diverse loro note pubblicate dopo le mie dimissioni raccontano disagi e cattiva amministrazione realizzata…con loro.
 
Quando non si arriva all’uva di dice che sia acerba.
Tutti i consigli comunali sono su Web e le riunioni di Giunta si sono sempre concluse con voto unanime.
Un commento particolare meriterebbero gli elogi sperticati nei confronti del “sindaco”, espressi nell’ultimo Consiglio Comunale, dall’assessore Epifani, leader della protesta “per poltrone” organizzata dallo stesso.
 
Tutto ciò dispiace solo per la povertà delle argomentazioni che non celano, ma evidenziano la bruttezza di comportamenti opportunistici.
I quattro “moderati “di quali interessi sono portatori? A quali logiche di affari appartengono? A Torre Santa Susanna tutti ci conosciamo, per grazia di Dio, ed io, sindaco, o meno, ho il dovere di interrompere la cultura del sottobosco politico e degli affarismi all’ombra di poltrone assessorili.
 
Mai, e confermo mai, un progetto proposto o una correzione di linea nei miei confronti.
 
Richieste inaccettabili, tese al proprio tornaconto o ad amici degli amici.
 
Ho dato esempio di sostanziale interruzione dell’andazzo e la gente perbene ci ha seguiti.
Rimane il rammarico di avere avuto in lista persone non interessate al comune progetto. A Torre Santa Susanna abbiamo fatto e richiesto sacrifici per risanare bilancio e comportamenti. Non abbiamo speso un euro per iniziative della Giunta e mai ricorso a iniziative personali senza impegno di spesa. Se c’è qualcuno che ha trasgredito a questa regola d’oro, come è accaduto nella precedente amministrazione, lo troviamo tra i fuoriusciti. Scappato senza pagare.
 
I cittadini hanno stretto la cinghia per poter ripartire con una amministrazione risanata che si impegna con mutui indispensabili e partecipazioni a bandi europei e regionali.
 
I debiti tutti ereditati. Non discuto più delle cause iniziali, ma di come risolverli.
Chi ha tradito i progetti ricattando, vuole il dissesto del paese.
 
Riprendiamoci la forza di lavorare e andare avanti, e come dissi chiudendo la mia campagna elettorale: avanti senza paura e a testa alta. 
 
Tutto si può mettere in discussione per progettare una Torre migliore, nulla per favorire burattini e burattinai.

MICHELE SACCOMANNO

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