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cronaca

Dopo l’accordo raggiunto tra pm e difesa per un patteggiamento della pena pari a tre anni e un mese

Dopo l’accordo raggiunto tra pm e difesa per un patteggiamento della pena pari a tre anni e un mese, torna in libertà la 22enne brindisina accusata di aver ferito, in un locale di Torre Santa Sabina, due uomini di Carovigno rei di aver difeso un ambulante di rose contro cui aveva inveito.

La sentenza sarà emessa a fine settembre, quando sarà il giudice a porre l’ultima parola sulla congruità della pena stabilita fra le parti. Nel frattempo è stata revocata la misura cautelare ai domiciliari disposta dai carabinieri, in flagranza di reato, nei confronti di Sharon Doria, 22 anni, di Brindisi. I fatti risalgono agli inizi di giugno. La giovane è difesa dagli avvocati Raffaele Missere e Francesco Cascione. A concederle la libertà il giudice Paola Liaci.

Doria avrebbe prima scagliato a terra le rose di un venditore ambulante entrato nel pub di Santa Sabina in cui stava trascorrendo la serata. Avrebbe poi aggredito a bottigliate e con un coltello due uomini intervenuti per difendere l’ambulante pakistano.

L’origine della baruffa andrebbe ricercata in un gesto di disprezzo privo di spiegazioni, a parere degli investigatori. Una reazione spropositata nei confronti dello straniero che come di consueto stava facendo il giro dei locali della zona nella speranza di racimolare qualche spicciolo vendendo rose alle coppiette.

Un 33enne, a quanto ricostruito anche attraverso le immagini del sistema di videosorveglianza del locale, si sarebbe chinato a raccogliere le rose per restituirle al venditore. Lei a quel puto gli avrebbe lanciato contro una bottiglia di birraften colpendolo al volto. L’altro amico, sopraggiunto con l’intenzione di placare gli animi, era invece stato raggiunto da un fendente al torace, sferrato con un coltellino che la donna aveva in borsa. Entrambi avevano necessitato le cure del personale sanitario del 118, prima, e poi dei medici degli ospedali di Ostuni e Brindisi. Hanno riportato lesioni guaribili in 10 e 15 giorni.

In sede di interrogatorio di garanzia Doria raccontò di essere stata molestata. Disse di aver subito dei palpeggiamenti, mentre ballava con le sue amiche. Finì ai domiciliari con l’accusa di tentato omicidio (quella inizialmente contestata). Ci è rimasta fino a ieri quando, preso atto della volontà di patteggiare e raggiunto l’accordo sulla pena, il gip ha ritenuto cessate le esigenze cautelari.

La ragazza non ha precedenti penali. Anche se superiore a tre anni, la pena che potrebbe esserle inflitta potrebbe non portarla nuovamente in regime di detenzione. Ha trascorso due mesi in carcere, periodo di tempo che va sottratto dal conteggio totale. Non vi è esecuzione e quindi trasferimento in carcere per le pene sotto i tre anni.

L’ambulante rimase illeso. Peggio andò per gli altri due avventori del pub, entrambi del posto. Trascorsero la notte in ospedale: per fortuna le conseguenze non furono così gravi. Per la ragazza era stato richiesto e ottenuto il giudizio immediato, le difese hanno deciso nei termini previsti di optare per un rito alternativo.

R.Gra.

 

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