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cronaca

Ora è Ufficiale, lunedì apre il cantiere del depuratore (e chiude Urmo)

fonte lavocedimanduria.it


Lunedì mattina 15 aprile, gli operai della «Putignano & Figli», l’impresa di Noci che si è aggiudicata i lavori per la costruzione del depuratore consortile Manduria e Sava, apriranno il cantiere in zona Urmo-Specchiarica, marina di Manduria. La comunicazione ufficiale, indirizzata al prefetto di Taranto e per conoscenza al questore e ai vari uffici della Regione Puglia e agli enti territoriali interessati, è arrivata ieri negli uffici del comune di Manduria. Nella lettera, l’Acquedotto pugliese che la invia, fa esplicita richiesta delle forze dell’ordine per garantire la sicurezza delle operazioni. «Trattandosi d’intervento di particolare preminente interesse igienico sanitario, comunque osteggiato da alcuni comitati locali – scrive la responsabile del procedimento Franca Portincasa -, chiedo di voler garantire alla ditta appaltatrice il regolare svolgimento in sicurezza delle attività programmate». Con molta probabilità gli interventi riguarderanno l’allestimento logistico con la delimitazione dell’area interessata ai lavori che sarà recintata e resa quindi off-limits ai non addetti ai lavori. Non è dato sapere il cronoprogramma dei lavori e nemmeno se si inizierà da Urmo o dal vecchio depuratore di Manduria con l’interramento della condotta che lo collegherà al nuovo situato sulla costa.PUBBLICITÀ

È certo invece che l’insediamento del cantiere, abbondantemente preannunciato intorno a questa data, non piacerà alle popolazioni, agli avetranesi soprattutto e poi ai tanti ambientalisti dei tre comuni interessati, Manduria, Avetrana e Erchie che si battono ancora, seppure su strade e con strumenti diversi, per scongiurare un’opera così impattante a meno di due chilometri dal mare e racchiusa tra due aree naturalistiche protette e un mare classificato Sic, Sito di Interesse Comunitario.

Chiaro anche il segnale di fermezza che l’Acquedotto pugliese e la Regione Pugliavogliono dare agli oppositori facendo partire un progetto non ancora definito. Non è stato ancora detto, infatti, come e dove confluirà lo scarico finale o emergenziale, quello per intenderci che dovrà entrare in funzione quando l’intero sistema non sarà in grado di smaltire i circa diecimila metri cubi di reflui prodotti al giorno per l’inondazione straordinaria di pioggia o per un qualsiasi malfunzionamento a monte del sistema stesso.

A niente sono valse due interrogazioni parlamentari presentate rispettivamente dalla deputata Anna Macina del Movimento 5 Stelle e dal senatore Gaetano Quagliarello, del movimento Idea che chiedevano al ministro dell’Ambiente di verificare la legittimità di un inizio lavori per un progetto non ancora definito.

Inutili anche le proteste popolari di piazza annunciate dai cosiddetti irriducibili (amministrazione comunale di Avetrana con i comitati spontanei di Erchie, Manduria e Avetrana ed altri movimenti politici come Manduria Noscia, Forza Italia e Idea) e dagli ambientalisti moderati che prediligono invece la strada di un ricorso al tribunale amministrativo che blocchi l’opera. La richiesta di entrambi è di allontanare il più possibile il depuratore dal mare. Nonostante tutto e tutti, lunedì prossimo Aqp e Regione Puglia, con l’avallo delle amministrazioni comunali di Manduria e Sava, mostreranno i muscoli protetti da un efficiente cordone della polizia in assetto antisommossa.

Nazareno Dinoi