la voce a Sud

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cronaca

Sul depuratore noi non molliamo

fonte lavocedimanduria.it
Devo ammettere che andare in Regione, per discutere della Bradanico Salentina, a pochi giorni dall’inizio dei lavori per il depuratore consortile, mi ha provocato un impatto emotivo non da poco. L’immagine di quelle ruspe schierate fra gli ulivi e la macchia mediterranea a ridosso di Urmo Belsito rappresenterà, per me, sempre il ricordo della prima grande delusione personale di attivismo civico e farà a gara con i ricordi, altrettanto indelebili ma dal significato diverso, dei numerosi cortei fra la vie dei paesi e lungo la litoranea, delle lezioni di geologia intorno alla tenda montata a Specchiarica di fronte al mare e di tutte le altre iniziative di aggregazione che ho vissuto in questi anni.

Ma avevamo una convocazione. E l’ho presa come un atto di maturità personale, un momento di crescita e un modo per rispettare quel senso di dovere civico che tento di onorare come cittadino. Ieri mattina, insieme agli altri firmatari della lettera, ho incontrato l’assessore Giannini. Un incontro piacevolissimo, cordiale, approfondito e disinvolto. Insieme all’assessore era presente il dirigente della Sezione, Ingegnere Francesca Pace. Naturalmente ho voluto aprire il capitolo depuratore-consortile Manduria-Sava sebbene fosse fuori l’oggetto del nostro incontro. Non avrei potuto dire di più e meglio di quanto in questi anni hanno già fatto i rappresentanti delle istituzioni e dei comitati delle nostre comunità, per questo mi sono limitato ad avanzare alcune mie perplessità, come il sottodimensionamento dall’opera che emerge dall’ultima relazione Aqp dove il bacino di utenza è ristretto a 47000 abitanti, con tanti interrogativi sull’effettivo servizio per le marine. (E quindi sulla localizzazione). E tutte le altre incongruenze, magistralmente riportate di recente dal professore Nicola Sante Iacobellis. Sul capitolo depuratore purtroppo l’assessore non ha mostrato aperture in merito alla delocalizzazione; ha garantito che l’opera non comprometterà lo sviluppo paesaggistico ed economico di Urmo, ma evidenti saranno i benefici per la salute e l’ambiente, riponendo massima fiducia nel lavoro progettuale di Aqp. Che dire…noi continueremo a credere nelle nostre ragioni e nella possibilità di spostare l’impianto dalla costa. Non molliamo così!

Salvatore Luigi Baldari