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Riconversione Di Summa in PTA e Ospedale di Comunità, Amati: “Ci siamo. La delibera è pronta”

fonte mesagne.net

“Ci siamo. È all’approvazione della Giunta regionale la delibera di riconversione del ‘Di Summa’ di Brindisi in PTA e Ospedale di Comunità.

Un impegno faticoso per una vicenda complessa, che la settimana prossima vedrà la sua concretizzazione formale. Molti sono scettici o ancora increduli, ma noi stiamo mantenendo l’impegno. Grazie a Michele Emiliano, Vito Montanaro e Giuseppe Pasqualone”.

Lo comunica il presidente della Commissione regionale bilancio Fabiano Amati, annunciando l’iscrizione all’ordine del giorno della prossima Giunta regionale della delibera di “Approvazione della riconversione dell’ex ospedale Di Summa di Brindisi in PTA Brindisi/Di Summa.

“Come ho già avuto modo di considerare, con l’atto di riconversione potrà partire il procedimento di ristrutturazione del ‘Di Summa’, così da destinarlo a Punto Territoriale d’Assistenza e Ospedale di Comunità. La nuova struttura servirà per ridurre il carico dell’ospedale ‘Perrino’, attualmente gravato di attività sanitarie potenzialmente erogabili a domicilio ma tramutate in ricovero per fronteggiare situazioni di difficoltà sociale o inidoneità strutturale del domicilio, oppure per corrispondere a domande che necessitano di sorveglianza infermieristica o di osservazione sanitaria breve”.

“La riconversione e riqualificazione strutturale dell’ex ospedale ‘Di Summa’ – prosegue Amati – sarà dunque al servizio di cure primarie, continuità assistenziale, gestione delle urgenze/emergenze, attività di prevenzione e riabilitazione, prestazioni socio sanitarie integrate, attività amministrative, prestazioni di medicina e pediatria generale, prestazioni specialistiche ambulatoriali e a ciclo diurno, servizi di radiologia, centro prelievo e farmacia. Il tutto affidato a un team di operatori composti da medici di medicina generale, medici di guardia medica, specialisti ambulatoriali, infermieri professionali, assistenti sociali, psicologi, oss, etc”.

“Il modello succintamente descritto sarebbe in grado di evitare l’attuale dispersione dei servizi, anche al fine di contenere l’eccessivo afflusso in ospedale, migliorando così l’appropriatezza delle prestazioni e assicurando all’ospedale ‘Perrino’ la sua vera vocazione di ospedale regionale di II livello – conclude”.