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cronaca

Violenze su bambini dell’asilo: le 2 maestre di Isernia andranno a processo

fonte thesocialpost.it

È stato uno dei tanti, troppi casi di minacce e maltrattamenti da parte di maestre su bambini dell’asilo nido. La vicenda risale a gennaio del 2019, quando la Polizia scoprì questo ennesimo caso di violenze da parte di 2 maestre in un asilo in provincia di Isernia. Ora le maestre saranno processate.

L’indagine della Polizia

Come ogni caso, anche questo ha suscitato incredibile rabbia e indignazione. Le vittime sono sempre bambini piccoli, contro cui si accaniscono persone che dovrebbero essere lì per educare, non per traumatizzare. Recentemente, è successo anche a Perugia, dove è stata arrestata un’altra maestra d’asilo.
Nel caso dell’asilo di Venafro, provincia di Isernia, furono 2 le maestre responsabili di violenze e maltrattamenti su bambini di 2-3 anni.

A incastrarle un’indagine della Polizia denominata “Lasciateli giocare“, partita in seguito alla denuncia di alcuni genitori. 2 mesi di osservazione con telecamere nascoste, quindi alla sospensione delle maestre, 2 donne di 49 e 58 anni.

Le maestre andranno a processo

Mesi dopo la scoperta dei maltrattamenti, il Gup del Tribunale di Isernia ha deciso di mandare a processo le 2 maestre. Verranno quindi giudicate per le violenze, le minacce e le botte contro dei minori, affidati a loro per l’insegnamento. La prima udienza si terrà a luglio e nel processo i genitori si sono costituiti parte civile.

Bambini costretti a punirsi

Nei filmati diffusi dalla Polizia di Stato, si vedono abusi quotidiani su bambini piccoli. In particolare schiaffi e insulti per comportamenti ritenuti non consoni da parte dei piccoli. Nei casi peggiori, le 2 donne indagate costringono i bambini a punirsi tra di loro: tu gli hai tirato i capelli, ora lo fa lui a te. “Non gli hai fatto male, tiraglieli di nuovo” si sente nell’audio.

Tra le altre frasi shock anche “Ti svito la testa“, “Ancora fai il buffone? Silenzio!” e ancora “Ti faccio uscire il sangue così te lo ricordi“. I genitori di alcuni bambini sono stati insospettiti dal clima di paura che i bambini si portavano dietro da scuola una volta a casa, così come dai loro racconti.