la voce a Sud

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VIOLENZA MINORILE

Questa è la storia di Monica nata e vissuta a Roma incubando senza pudore violenza fisica e psicologica.Monica è oggi una donna che sta raccontando gli amari ricordi della sua infanzia, tutte le ferite e le paure causate da una violenza sessuale. Una bambina di 9 anni, una bambina come tante.Voleva godersi la fanciullezza, giocare con le bambole, andare a percorrere gli scivoli più belli dove il sorriso e la gioia facevano da padroni cullando la frivolezza di una bambina bella e vivace.Una storia che fa male al cuore, una storia che fa riflettere,il mostro che ha abusato di Monica è stato il padre,una figura importante per una figlia. Quando si è piccole e indifese non si concepisce il male osservando con gli occhi da figlia, un padre o una madre, ma per Monica non è stato così. I suoi malefici traditori sono stati le persone che hanno concepito quel frutto, facendoci l’amore e desiderando un figlio,un po’ come tutte le coppie che aspirano a diventare genitori. Non voglio entrare nei particolari, sono forti e potrebbe essere scioccante alterare la lettura, ma voglio farvi leggere ciò che Monica ha lasciato detto ai suoi genitori:”Ciao mamma, ciao papà,o forse meglio cari madre e padre,facciamo cari procreatori che è meglio. Si perché c’è chi procrea e chi fa il genitore. Comunque, cari voi, grazie per aver reso i miei primi anni di vita un incubo,grazie per avermi insegnato l’inganno, la manipolazione, la falsità, la povertà, quella d’animo e mentale,non quella economica, per quest’ultima c’è sempre soluzione. Caro genitore premunito, grazie per esserti intrufolato nel mio lettuccio e nelle mie mutande ogni qualvolta ne avevi occasione, cosicché ho imparato che i maschi si comprano con poco,basta aprire le gambe. E ne ho incontrati tanti di quei maschi lì, come te. Ne ho anche sposati un paio,poi ho saputo accompagnarmi a un UOMO a cui ho aperto la mia anima e mi ha amata davvero. Grazie per avermi mentito anche sulle piccole cose (andiamo a comprare lo slittino? A natale ti regalo la mountainbike! I libri quest’anno te li pago io! Non amo nessun altro come te e la mamma). Cosicché ho imparato a sentire la puzza di bugie in bocca alla gente così come si sente chi ha mangiato aglio. E grazie di averci lasciato nei debiti fino al collo, così fino da adolescente ho imparato come si trattano gli agenti di recupero crediti e a diffidare da chi ti vuole “regalare” soldi. A pagare e morire c’è sempre tempo. Cara genitrice, grazie di avermi tenuta appiccicata alle tue gonne, anche se questo voleva dire subire gli abusi e la violenza del genitore premunito. Di aver mentito e manipolato la mia mente, di avermi ricattata e di cercare di farlo tutt’ora. A chilometri di distanza. Perché questo mi ha insegnato a cercare la libertà più di ogni altra cosa. Il diritto di andarmene e allontanarmi e non voltarmi più indietro se necessario. Grazie di scrivermi ogni tanto, mi aiuta a ricordare quanto sei piccola e quanto poco meriti la mia attenzione. Grazie di aver ignorato le mie richieste di aiuto quando ti ho confessato che il premunito frugava nelle mie mutande da quando avevo 5 anni. Mi hai insegnato che non devo aspettare che qualcuno avvalori ciò che provo, vivo e sento. Se lo sento è vero. Se lo provo è vero. Se lo vivo è vero. E chi mi dice il contrario non tiene a me e alla mia vita e merita di esserne sbattuto fuori. Grazie anche a tutte le persone/parenti, che hanno sospettato/saputo e sono passati oltre. Mi avete insegnato che i legami di sangue non fanno famiglia. Ora la mia vita è diversa. E voi a volte riaffiorate nei miei incubi. Ma quando apro gli occhi e vedo la meraviglia che mi circonda so che ho fatto bene a gettare via la lametta che troppe volte si è avvicinata al mio polso. Perché qualcuno diceva “a tutto c’è rimedio tranne che alla morte”. Grazie a tutti voi per aver fatto così schifo. Cosìcche io abbia lottato con tutte le mie forze per trovare ciò che Dio aveva in serbo per me.”Pedofilia e narcisismo hanno scombussolato la vita di Monica per tanti anni, la vita che avrebbe dovuto profumare di zucchero filato e big babol,l’infanzia.Non allarmate i vostri figli, ma fate in modo di catalogare in frazioni tutte le paure e di consultare il cuoricino dei vostri figli ogni qualvolta osservate in loro cadenze e occhi tristi. Il dialogo è semplicemente la pillola che guarisce i Mali. Ringrazio Monica per avermi resa partecipe nello scrivere per lei mettendo nero su bianco ciò che ha segnato la sua infanzia.i figli sono vita!!!                        Caterina sollazzo