la voce a Sud

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TORRE: Quando si lavorava il Tabacco

Torre Santa Susanna- Un’altra coltivazione, ormai in via di estinzione, era quella del Tabacco, andata avanti fino agli anni  80. Questo tipo di coltura era una fonte di sostentamento per le famiglie torresi. Molte di loro, non appena i figli finivano la scuola, si trasferivano nei poderi dove vi erano le piantagioni del tabacco. Uno dei lavori più massacranti dell’epoca: sveglia presto (anche quando era ancora buio) per andare a raccogliere il tabacco che essendo una pianta grassa creava disagi e fatica nella raccolta. Le foglie raccolte a gradi erano: la sotto foglia, la seconda, la terza e la quarta per poi finire con la cosiddetta “ puntalora” e cioè quando la raccolta del tabacco stava  per finire. Le foglie, una volta raccolte, venivano infilate ad una una in un grosso ago ( la cucedda) per poi essere trasferite nello spago (la nzerta). Quest’ultima veniva a sua volta appesa in appositi piedistalli ( turaletti) una volta seccati si sceglieva una giornata umida per essere legati tipo covoni (li cumulli) e poi trasportati in paese e appesi in appositi locali fino a dicembre quando avveniva la consegna con  le ditte trasformatrici che compravano il tabacco. Anche in questo periodo di duro lavoro era una festa  si dormiva poco  e si era sempre vigili per evitare qualche temporale  che bagnasse  il tabacco e rischiando poi di andar buttato. Il tabacco cambiò modo di lavorazione attraverso  macchine agricole   e anche  la sua essiccazione veniva fatta da appositi forni. Insomma un’Estate da dimenticare per molti specie i più giovani costretti all’epoca a lavora sodo durante le vacanze. Le sementaie ( li roddi) venivano preparate  gia’ nel mese di Marzo ai bordi si piantava della dolce lattuga che veniva consumata anche cruda su posto perchè non c’era tempo per pranzare. Il dolore del lavoro cessava quando veniva staccato l’assegno da parte dei compratori: con quella cifra si affrontavano i matrimoni imminenti dei figli, si costruiva loro la casa  e tanto altro ancora.