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TORRE: L’ARCHITETTO DIONINO GIANGRANDE CI SCRIVE

Egregio Direttore Ho letto con attenzione e, devo confessare, anche con un po’ di soddisfazione, il suo articolo pubblicato sul giornale online del 24 luglio u.s. Mi sembra opportuno precisare, come già ho avuto modo di dire in altra sede, che determinati risultati non sono mai il prodotto del lavoro di un singolo operatore, ma la sintesi, innanzitutto, di una illuminata gestione politica che ha saputo organizzare e rendere efficiente un Ufficio cardine della Pubblica Amministrazione, attraverso una attenta selezione e valorizzazione del personale tecnico, affidato ad una Direzione competente e di provata esperienza. I componenti dell’Ufficio Urbanistica, che dirigo da poco tempo, vengono tutti da una comprovata pluriennale conoscenza della materia e della “macchina amministrativa” soprattutto; l’ultimo in ordine di tempo, proveniente da un’altra Amministrazione, con diversa esperienza e conoscenze, ha messo in campo tutta la buona volontà e disponibilità a inserirsi nella giusta “filiera tecnico-amministrativa” contribuendo al raggiungimento del risultato finale. La Pubblica Amministrazione da diversi anni cerca di uscire dalle sabbie mobili delle “procedure” con una proliferazione normativa senza eguali che, purtroppo, non ha dato i risultati auspicati; e solo una “storica conoscenza” delle varie discipline che si interfacciano, e che spesso si sovrappongono, e qualche volta si contrappongono, ti consente di operare secondo i principi di efficienza, buon andamento e imparzialità. Se mi permette una metafora, il successo di una ricetta in cucina non è mai dovuto a un solo ingrediente, anche se ce n’è sempre uno che dà il “tocco” vincente, ma alla sapiente combinazione del tutto, la quale, unita, in questo caso, alla pluriennale esperienza del “cuoco”, a cui “il datore di lavoro” mette a disposizione “una cucina ben attrezzata”, determina il successo finale “a tavola”.

Mi sembra chiaro, fuor di metafora, che tutti concorrono all’esito del risultato finale, ma se il “datore di lavoro” non mette a disposizione un ambiente di lavoro attrezzato, e con collaboratori efficienti, i risultati “del responsabile dell’Ufficio” non potranno mai essere quelli ambiti. Cordiali Saluti Dionino Giangrande