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cronaca

“Ammazzo la mamma e la do in pasto ai porci” per questioni ereditarie: indagato figlio dei titolari di un noto negozio

Fonte: corrieresalentino.it

LECCE – Minacciava la madre di ammazzarla e di darle in pasto ai porci. E le chiedeva ripetutamente somme di denaro pretendendo di farsi intestare il negozio di famiglia. Un 55enne di Lecce, figlio di una coppia di commercianti, titolari di un noto negozio in città, è ora indagato per una sfilza di accuse: stalking, minaccia e lesioni aggravate oltre che di tentata estorsione così come riportato in un avviso di conclusione a firma del pubblico ministero Alberto Santacatterina. Per tutti questi fatti l’uomo era anche finito ai domiciliari salvo poi tornare in libertà sottoposto al divieto di avvicinamento dalla madre.

Per circa un anno il clima tra i familiari sarebbe diventato sempre più difficile. Colpa, se così si può dire, di una divisione ereditaria che ha messo tutti l’un contro l’altro per accaparrarsi la gestione del negozio. Una questione delicata già oggetto di un procedimento in sede civile. Ma che avrebbe riservato anche alcuni spiacevoli episodi così come sono riportati nell’avviso di conclusione. Il 14 novembre del 2019, il 55enne si sarebbe presentato presso il negozio della madre inveendo nei suoi confronti e minacciandola con frasi del tipo: “ti ammazzo, ti mando due tossici a casa tua e ti faccio ammazzare e poi ti metto dentro un bidone e ti faccio sparire”. Minacce ribadite anche davanti al fratello mesi dopo: “Non te la faccio passare liscia quando torno a casa ti farò a pezzetti e non avrei neanche il tempo di gridare”; “Fai attenzione quando ritorni a casa ti ammazzo e a nostra madre la ammazzo e la do in pasto ai porci ho aperto il contatore del gas e faccio saltare in aria”. In quella stessa circostanza il 55enne avrebbe tolto dalle mani della madre il telefonino impedendole di comporre il 113 e di allertare la polizia.

Non sarebbero mancati gli episodi di violenza fisica. Il 14 novembre del 2019 l’uomo avrebbe cercato di colpire la madre scagliandole addosso una bobina di pastoia ed un portacenere; il 28 febbraio del 2020 avrebbe colpito il fratello con una sedia provocandogli un trauma cranico ed escoriazioni al volto giudicate guaribili in 3 giorni. E poi ci sono i tentativi ripetuti di estorcere somme di denaro alla madre che la donna avrebbe puntualmente negato e le continue richieste di farsi intestare a proprio favore il negozio.

L’uomo si è sempre difeso. Lo ha fatto nel corso dell’interrogatorio subito dopo il suo arresto e il 1° Marzo, in Questura, ricevuta la notifica dell’avviso di chiusa inchiesta, alla presenza di uno dei suoi due avvocati, il legale Umberto Leo (che assiste l’uomo insieme al collega Stefano Metrangolo). Il 55enne ha spiegato tante volte di aver raggiunto casa della madre per assisterla e darle una mano per via dell’età nonostante avesse un provvedimento di divieto di avvicinamento. E queste argomentazioni saranno nuovamente ribadite nel corso dell’udienza preliminare.