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“Tutti a casa alle 22”… e se fosse incostituzionale? 21enne riesce a fare annullare una multa per violazione del coprifuoco

Ci voleva un ragazzo, non ancora laureato, studente al secondo anno di Giurisprudenza, per sollevare la questione della ‘incostituzionalità del coprifuoco’. E sulla questione è arrivata una sentenza che potrebbe aprire le menti di tanti ‘grandi pensatori’.

I fatti

E’ il 4 febbraio scorso, notte fonda, un ragazzo del Maceratese rientra a casa dopo essere stato dalla sua ragazza: è l’1,12. Una pattuglia di carabinieri lo ferma, lui spiega le sue ragioni, soprattutto che tra la propria e l’abitazione della sua ragazza ci sono poche centinaia di metri. Nulla da fare, viene multato per 533,33 euro.

Rimane annichilito, si rivolge a un amico che ‘fa legge’, secondo anno, Marco Dialuce, 21 appena, ma già ferrato, a quanto pare, sul Diritto costituzionale.

Dialuce prepara un ricorso al Giudice di Pace, basato su un assunto: “Il coprifuoco è una limitazione della libertà personale che lede l’articolo 13 della Costituzione e che non è attuabile attraverso un atto amministrativo come un Dpcm”.

Il giovane studente rileva: “Il nostro dettato costituzionale non prevede lo stato di emergenza per situazioni di rischio sanitario da agenti virali trasmissibili, ma solo in caso di guerra. Inoltre, visto che non è stato il Parlamento a deliberarlo e a conferire al governo i poteri peculiari necessari, lo stato di emergenza è illegittimo sia dal punto di vista formale che sostanziale. Sarebbe servita una legge delega apposita, mentre qui il governo si è auto-delegato assumendo poteri straordinari con deliberazione del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, per poi emanare Dpcm a profusione anche dopo il termine della complicata prima ondata pandemica in piena violazione dell’artico 77 della Costituzione”.

Dialuce, intervistato da ‘Il giornale’ ha spiegato che: “l’obbligo di rimanere barricato in casa per motivi di sicurezza e sanità deve essere adottato con atti aventi forza di legge (non dpcm), e comunque tale obbligo non può essere un divieto generalizzato, perché altrimenti si viola la libertà personale. In pratica, ci possono impedire di andare vicino l’Etna quando erutta, ma non vietarci in generale di uscire di casa dalle 22 alle 6 del mattino. E visto che è indiscusso che l’obbligo di permanenza domiciliare, cioè il coprifuoco, costituisca una misura restrittiva della libertà individuale, per disporlo serve un atto motivato dell’autorità giudiziaria”.

Lo ha detto un ragazzo di 21 anni al secondo anno di Giurisprudenza, e ci ha impostato un ricorso su questo. Ricorso che ha convinto il Giudice di pace, che ha annullato la multa di 533,33 euro.

Le motivazioni della sentenza ancora non si conoscono, ma facile pensare che l’incostituzionalità del coprifuoco abbia un fondamento, e magari questa sentenza potrebbe aprire le porte ad altre simili.

Infine, giocando con il nome di un giovanissimo che ha sollevato, con successo, la questione ‘coprifuoco legittimo o illegittimo’, chissà che Dialuce riesca a dare luce alle ombre attorno a una misura restrittiva che da oltre un anno limita la nostra libertà