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Al bar, al supermercato, dal fruttivendolo o in giro in auto ma non a lavoro: indagati dipendenti Arpal

Fonte: corrieresalentino.it

TRICASE (Lecce) – A casa, al bar, al supermercato, al fruttivendolo o in officina in orario di lavoro. Due dipendenti della sede di Tricase dell’Arpal (l’Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro) sono indagati con l’accusa di assenteismo così come riportato in un avviso di conclusione delle indagini preliminari a firma della pubblica ministera Maria Consolata Moschettini. I nomi sono quelli di C.N., 61enne di Andrano e del collega G.P., di 12 mesi più giovane, residente a Tricase.

Da fine novembre 2020 fino a metà febbraio 2021 i due dipendenti hanno avuto alle calcagna le forze dell’ordine allertati dalle ripetute segnalazioni degli utenti dell’Arpal che non ricevevano assistenza o che avevano sorpreso i due dipendenti a spasso per Tricase. Ovunque. Che fosse a casa, al bar, in tabaccheria o al supermercato. A volte timbravano all’ingresso e all’uscita per poi allontanarsi dall’ufficio. In altre circostanze era qualcun altro a fare la classica strisciata al posto loro.

Sono stati seguiti, pedinati e filmati dai carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Tricase. E le videoriprese incrociate con il monitoraggio del registro delle presenze hanno consentito di inchiodare i due dipendenti entrambi sospesi dal servizio per un mese con una misura interdittiva disposta dal gip Simona Panzera.

A C.N. sono contestate otto “fughe” dal posto di lavoro: il 24 e il 26 novembre 2020: il 1°; il 10 e il 15 dicembre; il 10; il 12 e il 15 febbraio. E, in orari in cui la dipendente avrebbe dovuto ricevere l’utenza e sbrigare pratiche al computer, C.N. sarebbe stata sorpresa nel centro collaudi; in un bar nel centro di Tricase; in un supermercato; in una tabaccheria o anche semplicemente in giro per il paese. Per complessive sette ore e mezza. Sono invece 10 le assenze riscontrate dai carabinieri a carico del secondo indagato: il 24; il 26 e il 30 novembre; l’1°; il 10 e l’11 dicembre; il 9; il 10; l’11 e il 12 febbraio. Il dipendente, per lo più, si allontanava per rientrare a casa come documentato dai carabinieri.

I due indagati sono difesi rispettivamente dagli avvocati Ivana Quarta (che ha già depositato una corposa memoria difensiva) e Claudio Pispero. Dopo la notifica dell’avviso di conclusione avranno 20 giorni di tempo per chiedere di essere interrogati o per depositare ulteriore e nuova documentazione prima che la pm eserciti l’azione penale.