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Poligono di Torre Veneri, da rifare la valutazione di incidenza ambientale

Fonte: http://LeccePrima

LECCE – La Sezione Quarta del Consiglio di Stato ha accolto solo in parte il ricorso del ministero della Difesa contro la sentenza con cui il Tar Puglia, sede di Lecce, aveva annullato la determina regionale che autorizzava la prosecuzione delle attività di esercitazioni nel poligono di Torre Veneri tra Frigole e San Cataldo). Precisando tuttavia, in maniera chiara, che è necessario procedere a una nuova valutazione di incidenza ambientale dal momento che l’esistenza di valori inquinanti oltre i limiti di legge è considerata un dato di fatto, riscontrato in più approfondimenti. 

Sull’area a destinazione militare, che è inserita in una zona di rilievo naturalistico, con due Siti di Interesse Comunitario (dunque tutelati dalla direttiva Habitat), si è aperto un contenzioso quando l’associazione Lecce Città Pubblica – difesa dagli avvocati Adriano Tolomeo e Barbara Renna – ha chiesto una moratoria delle attività in ragione delle analisi condotte a partire dal 2014 che avevano messo in evidenza il superamento dei valori considerati limite per piombo, arsenico, antimonio, manganese, ferro, nichel, boro e nitriti. Anche successivi e più recenti monitoraggi hanno rivelato un quadro non certo roseo.

In sentenza viene spiegato che il giudizio di primo grado è sostanzialmente fuori focus, perché più ancorato agli esiti di altri studi che alla Vinca, Valutazione di incidenza ambientale (al termine della quale è stato emanato il provvedimento regionale del 2016, con prescrizioni), ma subito dopo i giudici aggiungono: “È evidente che si ponga comunque la necessità di una compiuta ed adeguata valutazione, nella sede deputata, tenendo conto che per stessa ammissione dell’amministrazione appellante, sussistono valori inquinanti al di sopra delle soglie di legge (ciò significa che il procedimento di valutazione di incidenza deve precedere l’autorizzazione alla prosecuzione delle attività nel sito)”.

In pratica è necessario procedere a una nuova valutazione, essendo la Vinca un procedimento per sua natura dinamico che “si caratterizza per una progressione continua che si arricchisce con l’evoluzione dei dati in ragione delle evenienze che possono agire significativamente sulla valutazione di incidenza anche ai fini dell’adozione delle specifiche misure di compensazione”.