la voce a Sud

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TORNA A VIVERE A TORRE IL PALAZZETTO DELLO SPORT

Per vicinanza di abitazione e per un’abitudine salutare com’è quella di camminare a piedi verso la via Vecchia per Manduria e d’intorni mi sono trovato spesso a passare davanti al “Palazzetto dello Sport e tutte le volte era spontanea un’intima ed amara considerazione sul vederlo costantemente chiuso ed in condizioni di lento ma inesorabile degrado. Neanche i lavori di rifacimento al tetto di qualche tempo fa inducevano a migliori speranze e via via ti prendeva l’idea che questa bella ed imponente struttura sportiva sarebbe stata un’altra “cattedrale nel deserto”, a rappresentare quel qualcosa di incompiuto che, ahinoi, troppo spesso dobbiamo constatare. Poi succede che la domenica del 19 febbraio c.a., quando ovunque ed anche a Torre impazza il Carnevale con le sue colorite ed allegre sfilate dei carri allegorici, complice una splendida giornata con sole di stampo primaverile si esce da casa e giusto per fare due passi ci si dirige verso la zona Mercato dove l’aria è decisamente più salubre. Balza subito evidente anche ad uno sguardo meno attento un insolito assembramento di auto e di tante Persone di diversa età dirigersi in direzione del Palazzetto dello Sport. Quasi senza rendermene conto ho seguito la scia della Gente e con mia grandissima sorpresa mi sono trovato nelle immediate vicinanze e successivamente all’interno del Palazzetto. Una volta dentro pensavo che stessi sognando se non fosse che un flusso continuo di Persone ed un vocio festante mi riportava alla realtà che stavo vivendo: il Palazzetto dello Sport vive nella sua funzione ed è nel pieno di una attività sportiva. Bella musica per le orecchie i fischi degli arbitri che dirigono le gare degli atleti sul rettangolo di gioco e le grida di incoraggiamento degli innumerevoli tifosi assiepati sugli spalti ed anche lo sguardo si rallegra per i tanti colori che in giro sono disseminati. Con l’aiuto dei manifesti affissi un po’ d’ovunque e dall’abbigliamento di chi gareggiava ho realizzato che lo Sport praticato era relativo alle arti marziali ed io, profano del settore, mai avrei immaginato di vedere tanti atleti partecipanti e che addirittura venivano da varie parti della Provincia. Ho cercato inutilmente un angolino sugli spalti per potermi godere un po’ di gare, ma ormai tutto era occupato e comunque in qualche modo ho assistito godendo per quella festa sportiva che non esito a definire “di popolo”, mentre il pensiero correva a considerare di come, ancora una volta, è possibile dimostrare che l’impegno e la voglia di fare delle Persone alla fine paga e diventano punti di forza per promuovere e far progredire il nostro territorio e la sua Comunità. Un plauso quindi a chi si è prodigato per realizzare questo evento, con la speranza che ne possano seguire tanti e tanti altri ancora, magari come questo umanamente edificante perché ha coniugato “sport e solidarietà”. Ora che il “dado è tratto”, come disse qualcuno, sta anche a noi semplici cittadini aiutarli affinché questa bella struttura continui nel ruolo che gli è proprio: l’aggregazione sportiva dei nostri giovani all’insegna di una crescita umana sana e consapevole. Come anche è nostro dovere prenderci cura di tutti gli spazi in cui come Comunità viviamo e questo perché il nostro Paese ha bisogno di tutti indistintamente, con la consapevolezza e la gioia che la realizzazione di cose e/o eventi è ancora più bella quando è ampiamente condivisa. Qualcuno potrà dire che sono parole vane ed ingenue o che è materia da “libro di sogni” e forse è vero. O forse no, perché ogni tanto i sogni si avverano per davvero.

Nicola Muscogiuri