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Terminati i Summer Camp di WeDo Academy 41 ragazze e ragazzi dai 10 ai 19 anni hanno sperimentato la mentalità imprenditoriale

Sono appena terminati i due Summer Camp 2023 di avvicinamento alla mentalità da imprenditore rivolto a giovani ragazze e ragazzi dai 10 ai 19 anni, promosso e organizzato dall’associazione WeDo Academy di Lecce. Due diverse edizioni di cinque giorni intensivi, dalle 9.30 alle 18, in cui i 41 giovani partecipanti hanno conosciuto e interagito con decine di Testimonial (imprenditori e startupper di successo), sono stati seguiti da 8 coach esperti, hanno visitato imprese di successo e hanno ideato e impiantato 8 diverse micro startup innovative.

I Summer Camp hanno avuto luogo presso la bellissima e futuristica sede leccese di Links, generosamente messa a disposizione dal CEO Giancarlo Negro. Oltre agli ambienti e alle strumentazioni formative, le ragazze e i ragazzi hanno potuto usufruire e godere dei campi di calcio e pallavolo, del bar e dell’immenso verde che circonda l’edificio. Questa particolare esperienza della WeDo Academy è unica in Italia e ha luogo solamente a Lecce. Se è vero che, quando si parla di innovazione e futuro, siamo abituati a fare corsi, formazione ed esperienze solo a Milano o, comunque, al nord, è altrettanto vero che per far conoscere e approcciare la mentalità imprenditoriale ai ragazzi, le famiglie sono “costrette” a venire nel Salento. Quest’anno sono state 15 le famiglie che hanno portato i loro figli dalla Lombardia, dal Piemonte, dalla Toscana e dell’Emilia Romagna. Dalle 9 alle 18, mentre i ragazzi sono al camp, i genitori fanno una settimana di vacanza e visitano e vivono le mille meraviglie del territorio e, dopo le 18, continuano la vita da turisti insieme ai propri figli.

A raccontare le loro storie personali di successo (ma anche ricche di errori e fallimenti) nella veste di Testimonial sono stati Ken Rutkowski (KenRadio – USA), Bibop Gresta (Hyperloop Italia), Alberto Bertone (Acqua Sant’Anna), Giancarlo Negro (Links), Ottavio Sartori (Arredissima), Marianna D’Angelo (HP), Luca Stella (Zucchetti), Federico Malvestiti (Pilota Formula 3), Paolo Nenci (Influencer Contadino), Alberto Paglialunga (Deghi), Eliseo Donno (Pilota Ferrari Challenge), Giovanni Re (Roland), Simone Bernardi (Scuola dei Talenti), Guido Tahra (Human Being), Mago Klinkon (Klinconsulting), Mirco Spedicato (US Lecce), Massimiliano Turazzini (Intelligenza Artificiale), Nino Dell’Arte (Astraco), Stefania Quarta (Briosa Energia), Giancarlo Orsini (Megatrend), Aurora Zollino (Studente IED), Mirko Cazzato (Mabasta), Andrea Amato (Andreban), Eliana Zollino (Studente IED), Cristiano Coluccia (studente Giurisprudenza).

Previste anche le gite “fuori porta”. Tutti i ragazzi dei camp hanno infatti potuto visitare la sede operativa di Deghi, dove hanno incontrato e interagito con il fondatore e Ceo Alberto Paglialunga il quale si è intrattenuto a lungo con i ragazzi. Oltre a raccontare i suoi inizi, a partire dal garage di casa dei suoi genitori e con i soldi prestati dalla madre, ha insistito molto sulle qualità che un imprenditore deve avere, soprattutto se ha intenzione di operare al sud, a ha spronato i giovani ad avere delle aspirazioni e a perseverare con impegno e studio affinché queste possano essere raggiunte. Non sono mancati i tanti riferimenti al calcio, sport che Alberto ama profondamente e che utilizza spesso per fare paragoni con l’attività imprenditoriale, e al suo amato Lecce e a quanto orgoglio ha provato quando pochi giorni fa ha raggiunto un suo ennesimo traguardo, quello di essere main sponsor della sua squadra del cuore. Successivamente ha risposto con entusiasmo alla grande quantità di domande che le ragazze ed i ragazzi gli hanno rivolto.

Dalle fasi di “brainstorming”, ossia i momenti in cui creativamente tutti gli studenti propongono possibili micro startup, sono venute fuori complessivamente 58 diverse idee innovative, tra cui i ragazzi stessi hanno scelto le migliori otto e, divisi appunto in otto team, hanno iniziato a lavorarci su, con l’individuazione del nome, il design del logo, la compilazione del Business Model Canvas e la preparazione del “pitch”, una presentazione con poche slide che rappresenta la “carta d’identità” della startup: quale problema affronta, come lo risolve, quale innovazione introduce, dov’è il business, qual è il valore apportato, etc

Le startup ideate e fondate durante il 1° Camp sono state “Sky Grow” (impianti di coltura verticale di ortaggi nelle scuole e negli uffici), “WeDo School” (educazione complementare all’istruzione che si fa a scuola, con corsi per conoscere se stessi, le nuove tecnologie, etc.), “On Fire” (linea di abbigliamento in stile street wear con la mission di aiutare associazioni benefiche) e “Ray Energy” (startegie e finanziamenti per installare pannelli solari sui tetti delle scuole), quest’ultima è quella che ha ricevuto la maggiore valutazione da parte dei giudici. Mentre nel 2°  Camp sono venute fuori altre quattro idee, parliamo di PR – Premia i Rispettosi (sistema originale di premiaità per chi rispetta le regole sfruttando una parte di denaro ricavato dalle multe a chi quelle regole non le rispetta), Kaizen (un sistema peer-to-peer in cui i giovani informano i giovani su argomenti di loro interesse), VCT – Very Cutomized Trips (viaggi, percorsi ed esperienze cucite su misura dei singoli clienti) e Architexh (un team di architetti, ingegneri ed esperti in grado di concepire, progettare e costruire edifici di massima sostenibilità). Quest’ultima startup, vincitrice della sessione, è nata dalla mente di Ettore Marini, un ragazzo di Surbo di 11 anni che ha già le idee molto chiare sul futuro, suo e dell’intero pianeta.

Il Summer Camp di WeDo Academy trae spunto e ispirazione dall’esperienza del docente leccese Daniele Manni il quale da circa 20 anni incentiva, accompagna e aiuta i suoi studenti nell’ideazione e conduzione di micro attività economiche, le cosiddette startup. Oltre a Daniele Manni, a seguire e supportare i ragazzi del Camp ci sono i coach Giancarlo Orsini, Donato Zollino, Ettore Ferramosca, Marco Nardin, Donatella Rampinelli, Pietro Santoro e Andrea Antonaci, sapientemente assistiti dal giovanissimo Francesco Pio Manca.

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