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salute

Oncologi, ok alla Legge sul Biotestamento ma attenzione al progresso delle cure

Le terapie innovative consentono di migliorare la sopravvivenza dei malati di tumore, la Legge sul Biotestamento dovrebbe considerare con più attenzione queste opportunità “. Carmine Pinto, presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica esprime un giudizio positivo sul Disegno di Legge relativo al consenso informato e disposizioni anticipate di trattamento, ma indica che per la prima volta si interviene sull’eticità in relazione anche a tecnologie e nuove potenzialità delle cure.

L’Aiom dedica al tema il convegno “La ‘buona morte. Accompagnamento al fine vita”, a Ragusa. “Riteniamo che questa legge possa rispondere alle esigenze dei malati di tumore e dei clinici”, spiega Pinto. E aggiunge che in audizione al Senato, l’Aiom ha individuato alcuni punti della proposta di legge che non devono lasciare dubbi interpretativi: “deve essere meglio definito il concetto secondo cui il medico può non attenersi alle dichiarazioni del paziente, in particolare nella pianificazione già condivisa di fronte all’evolversi delle conseguenze di una patologia cronica e invalidante.  

“Le Dat in oncologia – continua Pinto – possono acquisire una valenza particolare in termini etici e pratici purché siano contestualizzate in relazione alla evoluzione del tumore. E diventano estensione di un consenso condiviso rivolto non solo alle terapie anti-cancro, ma a tutto ciò che nel percorso di cura viene definito con il malato”.
   

Si stima che nel 2016 in Italia siano stati diagnosticati 365.800 nuovi casi di tumore: ogni giorno circa 1.000 persone ricevono una nuova diagnosi. Complessivamente circa 3 milioni e 130mila i cittadini vivono dopo la diagnosi. Nel 2006 erano 2 milioni e 250mila. In dieci anni l’aumento è stato di circa il 40% (39,1%). E per la prima volta diminuiscono in Italia i decessi per tumore: 1.134 morti in meno registrate nel 2013 (176.217) rispetto al 2012 (177.351). “Scelte terapeutiche, testamento biologico, direttive anticipate di trattamento sono problemi concreti, quotidiani, nei reparti in cui si curano i tumori”, commenta Stefania Gori, presidente eletto Aiom.