la voce a Sud

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dal direttore

Come i ragazzi del 99

Quando dopo anni  di prima guerra  mondiale fu necessario arrualare altri soldati furono chiamati alle armi ” i nati nel 1899″ erano ragazzi di appena 18 anni molti di quali dopo poco perirono  per la Patria.Una Patria forse un pò meno matrigna di adesso ma i regnanti di quell’epoca non ebbero tentennamenti a far diventare “carne da macello quei poveri ragazzi”.A distanza di oltre un secolo la guerra contro la pandemia   ci sta facendo rivivere la stessa amara esperienza.Anni di numeri chiusi,di assenza di insufficienti corsi di specializzazione,ristrutturazioni  della Sanità pubblica che si sono sostanzialmente tradotti in chiusure di ospedali e riduzioni di posti letto hanno prodotto una nuova emergenza mancano infermieri e medici.La necessità impellente di queste figure professionali ha prodotto la “chiamata alle armi” di giovani medici appena laureati,di infermieri alla prima esperienza negli ospedali per fronteggiare un mostro che neanche i più validi scienziati sanno “come prendere”.Fossero altre le situazioni ci verrebbe da dire a questi ragazzi che, alla fine del corso di studi entrano nel mondo del lavoro,AUGURI ,ma non mi va di dirlo.Ho incontrato telefonicamente una amica infermiera dico il nome ,Francesca Carasca,era felice da martedì è una dipendente della ASL Brindisi   non gli ho dato i miei auguri gli ho detto solo “stai attenta,stai attenta” e a tutti ” i nuovi ragazzi del 99″ come Francesca voglio dire STATE ATTENTI ;STATE ATTENTI USATE TUTTE LE PRECAUZIONI POSSIBILI ;SEGUITE I CONSIGLI DI CHI PRIMA DI VOI COMBATTE contro il mostro.VOI COME I RAGAZZI DEL’ 99 AVETE IL DIRITTO AL LAVORO,AVETE IL DOVERE DI SERVIRE LA PATRIA IN UN MOMENTO DI GRAVISSIMO PERICOLO ,MA RICORDATE SEMPRE CHE VOI AVETE IL DIRITTO DI VIVERE TUTTE LE VOSTRE PRIMAVERE.

UCCIO MISSERE