la voce a Sud

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dal direttore

La Preghiera non come ultimo rifugio, ma come certezza che la tempesta passerà

Sono cristiano cattolico  scarsamente praticante ma credetemi da un pò di anni prego.Prego per i miei genitori che non ho più,prego per gli amici giovani o anziani che mi hanno preceduto “nel viaggio”.Sono convinto della necessità della preghiera .La preghiera di tutti  ,cristiani  o di altre fedi ,c’è la necessità di una preghiera corale. Non è un  cercare un rifugio ,una distrazione dal dramma che viviamo ,no è la certezza di rivolgersi al CHI in cui si crede.Sarebbe bellissimo incominciare a pregare per chi in questi giorni ci ha lasciato,per i malati,per gli amici che forse non riusciremo a vedere più .Dieci minuti del nostro tempo  dedichiamoli alla preghiera facciamo in modo che. il nostro DIO qualsiasi sia  la religione in cui crediamo  sia raggiunto da una unica invocazione di aiuto.Non voglio rubare il mestiere a nessuno anche perché ieri qualcuno ha scritto di me che non ho spessore culturale  ,ma credo che se tanti come me  credenti non  praticanti si uniscono  agli altri ai Ministri delle fedi ,il grido a Dio sarò piu’completo.

Uccio Missere