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La Corte di cassazione diventa telematica

Fonte: italiaoggi.it

Diventerà possibile da mercoledì 31 marzo il deposito telematico con valore legale degli atti dei difensori nei giudizi civili della Cassazione. Gli avvocati potranno presentare online ricorsi, controricorsi, ricorsi incidentali e i documenti in corso di causa. È pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 22/2021 il decreto del direttore generale dei sistemi informativi automatizzati del ministero della Giustizia Alessandra Cataldi che dà l’ok all’attivazione del servizio presso la Corte. E fra pochi giorni sarà operativo pure il desk del magistrato di Cassazione con cui gli «ermellini» potranno consultare fascicoli da remoto e in seguito redigere e depositare provvedimenti nativi digitali.

Final countdown. Entra nel vivo, insomma, il processo telematico per la Cassazione civile dopo la sperimentazione iniziata il 26 ottobre scorso grazie al protocollo sottoscritto da Via Arenula, Suprema corte, l’avvocatura generale dello Stato, Consiglio nazionale forense e Organismo congressuale forense. In origine il provvedimento Dgsia era atteso a dicembre e si puntava al valore legale entro il 15 gennaio. Ma è stato necessario, ad esempio, mettere in produzione nuovi schemi xsd dopo il dl semplificazioni e ci saranno altri aggiustamenti. Per l’obbligatorietà del deposito online degli atti introduttivi di parte era stata indicata la data del 17 aprile. Prima, però, il sistema dovrà risultare sicuro e bisognerà completare la formazione di magistrati, cancellieri e avvocati. Intanto alcuni «ermellini» hanno creato su Teams un gruppo di autoformazione e vogliono coinvolgere gli altri operatori. Le software house non sono ancora pronte: ci sono versioni beta a disposizione degli sperimentatori che devono essere testate. A metà febbraio dovrebbe essere rilasciata la patch per i depositi complementari. Per il momento, insomma, continua la sperimentazione: non è iniziato neppure il «doppio binario», cioè o solo deposito telematico o solo deposito cartaceo a scelta del difensore. A chiudere il cerchio sarà la consolle: «È un passaggio importante inoltre anche per la sperimentazione di nuove piattaforme e tecnologie», commentano in via Arenula. Di certo c’è che entro fine maggio le funzionalità del processo civile telematico saranno estese ai magistrati della procura generale di piazza Cavour. Le prossime tappe riguarderanno gli uffici mancanti del giudice di pace, quelli minorili e gli ufficiali giudiziari.

Pandemia hi-tech. «Per una maggiore condivisione delle innovazioni digitali introdotte è stato istituito lo sportello permanente per la giustizia digitale, sulla base di un protocollo stipulato con il Consiglio nazionale forense», spiega il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, intervenendo ieri all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2011. E «con il medesimo metodo, sta procedendo la digitalizzazione in Cassazione». Senza dimenticare «il sostanziale avvio del processo penale telematico», rimarca il guardasigilli. La «digitalizzazione della giustizia», conclude, è stata fondamentale per assicurare «la continuità dell’azione amministrativa durante la pandemia. In particolare, sono stati sperimentati nuovi modelli organizzativi, sia per il deposito degli atti che per l’accesso ai sistemi da remoto». Tempo di bilanci, infine, per il processo civile telematico: sono oltre 56 milioni gli atti ricevuti da luglio 2014 al 31 dicembre scorso. Sono stati depositati 2,4 milioni ricorsi per decreto ingiuntivo, 2 milioni di atti introduttivi e oltre 42 milioni di atti interni ai procedimenti. Al registro generale degli indirizzi elettronici risultano iscritti 255.069 avvocati.