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cronaca

“Non devi più rubare altrimenti ti sparo in testa”: tre giovani condannati per il pestaggio di un compaesano

Fonte: corrieresalentino.it

TREPUZZI (Lecce) – Avrebbero picchiato un giovane con una mazza da baseball minacciandolo  di non rubare più dopo un furto in un bar per non trovarsi con una pallottola conficcata in testa. Tre giovani sono stati condannati in primo grado per una spedizione punitiva ai danni di un ragazzo a Trepuzzi. I giudici della prima sezione penale (Presidente Roberto Tanisi) hanno inflitto 5 anni ciascuno (a fronte di una richiesta di 5 anni e mezzo) ad Angelo Vincenti, 29 anni; Cosimo Alessandro Coluccia, di 26 e Stefano Perlangeli, di 24, tutti di Trepuzzi. Il giudice ha ritenuto gli imputati colpevoli dei reati di violenza privata, lesioni personali aggravate, minaccia, tentata estorsione disponendo l’assoluzione dall’accusa di rapina aggravata. In sede di udienza preliminare il giudice Stefano Sernia aveva disposto il proscioglimento di Miriana Rutigliano, 23enne, residente a Lecce, (difesa dall’avvocato Anna Schiavano)

La spedizione punitiva risale al 18 marzo del 2017. Vitttima: G.L., di Trepuzzi., parte civile con l’avvocato Tommaso Stefanizzo e che verrà risarcita in separata sede. Quel giorno Vincenti avrebbe contattato il giovane al telefono per chiedergli dove si trovasse e parlargli di persona. Sarebbe così salito su un’auto condotta da Cosimo Alessandro Coluccia dove prendevano posto tutti gli altri indagati. Giunti in una strada isolata di campagna tra Trepuzzi e Villa Convento, G.L. sarebbe stato spinto fuori dall’abitacolo e ferito con una mazza da baseball impugnata da Vincenti. E poi calci, pugni e minacce avanzate, secondo gli inquirenti, da Vincenti con frasi del titpo: “Non devi più rubare altrimenti ti sparo in testa”. Sarebbe stata poi avanzata una richiesta estorsiva avanzata da Coluccia. Il 23enne avrebbe chiesto a G.L. quanto percepisse al mese (circa 1000 euro) imponendogli di versare settimanalmente a lui e Vincenti una parte dello stipendio per non essere picchiato in altre occasioni.

G.L. venne abbandonato in aperta campagna sanguinante e senza scarpe che i suoi aggressori gli rapinarono. Il malcapitato riportò lesioni giudicate guaribili in una decina di giorni: un trauma emitorace destro e sinistro, escoriazioni agli arti superiori, trauma cranico non commotivo, escoriazioni in fronte. Il giovane raggiunse a piedi il paese per poi raggiungere l’ospedale “Vito Fazzi” per farsi medicare. Subito dopo raggiunse la locale caserma dei carabinieri per denunciare l’episodio consentendo militari, guidati dal luogotenente Giovanni Papadia, di risalire ai presunti aggressori condannati nelle scorse ore. A difendere gli imputati, gli avvocati Marco PezzutoSalvatore Rollo e David Alemanno. Novanta giorni per il deposito della motivazioni.