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cronaca

Attività in crisi, gelataio mesagnese fa sciopero della fame: dal 6 marzo va avanti con acqua e cappuccini.

Fonte;brindisireport

MESAGNE – Acqua ed un paio di cappuccini al giorno. E’ il pasto giornaliero di Angelo Pignatelli, 57enne mesagnese, che dal 6 marzo scorso ha deciso di fare lo sciopero della fame per protesta contro il Governo, ma anche in segno di solidarietà verso tutte le Partite IVA.

Ventuno giorni senza mangiare, alimentandosi solo con acqua e due o tre cappuccini al giorno ed andrà avanti fin quando sarà in grado di farcela. Pignatelli, titolare bar-gelateria Il Capriccio nei pressi del comando di Polizia Locale di Mesagne, ha deciso di protestare in questo modo, affinché da Roma si possano accorgere della disperazione di tantissimi cittadini in ginocchio a causa della pandemia mondiale e della conseguente chiusura delle attività ritenute dal Stato “non essenziali”. Il signor Pignatelli, inoltre, intende mostrarsi solidale anche verso tutte le Partite IVA, vera categoria vessata. Ottenere la giusta attenzione è l’unica cosa che, al momento, conta per lui.

La situazione lavorativa ed economica non è mai stata rosea per Pignatelli, tra chiusure e riaperture della propria attività nel corso degli anni. Da agosto scorso è fermo causa Covid e se non ci fosse stato il lockdown, avrebbe riaperto. Oggi Pignatelli vive con la madre, la quale percepisce una pensione di 570 euro. Combatte ogni giorno (e dal 6 marzo ancor di più) affinché il Governo nazionale eroghi davvero ristori ai più bisognosi, senza limitarsi alle sole promesse. Da giorni scrive lettere e mail indirizzate al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al premier, Mario Draghi, ai ministri per lo Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, e all’Interno, Luciano Lamorgese, al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ed al Prefetto di Brindisi, Carolina Bellantoni.