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dai lettori

DONNA E SENTIMENTO

Oggi mi sento particolarmente accesa, come una miccia pronta ad esplodere, sarà perché questo argomento mi preme tanto?

Il ruolo della donna nei rapporti di coppia e nel triste e basso mondo del maschilismo. 

Appoggio e sostengo la Donna in quasi tutte le sue sfaccettature, è la donna che sostiene nel maggior numero dei casi un rapporto o un sentimento con una forza psicologica che l’uomo ovviamente se la sogna.

Spesso è proprio il compagno di vita a dare poca importanza alla figura femminile che ha al suo fianco, donandole, come ciliegina sulla torta dispiaceri, tradimenti e sminuendo il suo essere Donna.

Scandaloso direi, eppure l’uomo è frutto di un amore e viene alla luce grazie ad una donna.

La donna é il fulcro della famiglia, della società, sarà complicata, sarà bellissima tanto da far paura, o poco aggraziata tanto da non piacere, ma è codesta figura che mette in movimento un mondo per il mondo.

C’è una totale differenza tra donna e femmina, sicuramente tutti esperti questi maschietti che “intitolano” una donna a seconda del proprio piacimento. Altrettanto esperta è una donna che riesce a cogliere il maschio dall’uomo.

Sono battaglie interpersonali che richiedono tanto sforzo anche nell’ appoggiare un uomo che maledettamente distrugge una donna dall’essere Donna e la induce a cambiare anche vita.A volte però è segno di luce e di rinascita, non sempre dopo aver avuto un uomo senza gli attributi la donna cede, il più delle volte rinasce più forte di prima e combatte per una vita serena e degna di essere riconosciuta tale. Fortunatamente esistono le amicizie tra donne… Quelle vere,quelle che riescono a togliere il marcio per regalare un sorriso e un’ emozione, perché la donna è la sapienza di ieri, il giudizio di oggi e il desiderio di domani. Viva la donna.Vi lascio leggere il bellissimo monologo del mio caro amico sceneggiatore Francesco D’Apolito. Buona lettura. 

Caterina & Francesco 

Monologo dall’invisibile 
Chi crede nell’amore

Mia cara amica…siamo alle solite,
mi ero ripromessa di non cascarci più, 
invece?! 
Eccomi qua, 
nuovamente distrutta dall’ennesima storia d’amore fallimentare 
e da uno dei tanti maschi stronzi. 
Mi chiedo se incontrerò mai un uomo che sia capace di provare dell’amore vero nei miei confronti.
So già che mi dirai che me la sono cercata,
le parole… 
“te l’avevo detto”
sono diventate una costante inseparabile nella mia vita, 
credimi sono davvero stanca di sentire tutto questo dolore.
Mi sento come uno di quei Punching ball da Parco dei divertimenti,
utile solo a misurare la forza fittizia di tutti coloro che gli si parano davanti,
ogni singola persona che abbia attraversato il mio cammino mi ha fatto del male,
tranne te mia cara amica,
tu sei l’unica spalla che ha accolto e cullato le mie lacrime.
Non ho ricordi felici nel mio scrigno delle memorie,
se non i momenti passati in tua compagnia, 
nemmeno da ragazza, 
quando ero con la mia famiglia…
se così si può chiamare…
anche allora tu mi sei stata vicina, 
quando mio padre mi chiuse alle spalle la porta di casa, 
non lo dimenticherò mai, 
tu ti precipitasti per venirmi a prendere e portarmi nella tua casa,
il tuo Paolo portava ancora i pannolini.
Non riuscivo a fermare le lacrime
e tu; 
accostasti la macchina e mi dicesti… 
“fai un bel respiro,
calmati,
ora sei con noi,
nessuno ti farà del male,
puoi venire a stare da me per tutto il tempo che vuoi” 
e Paolo con il suo volto angelico, 
posò la sua mano sulla mia, 
mi guardava come se potesse leggermi nell’anima.
Tu gli dicesti…
“lei è Cinzia un’amica della mamma, 
verrà a stare con noi, 
va bene?”
Lui annui con la testa.
Non posso negarlo, ed è inutile prendere in giro te, 
da sempre l’ho fatto con me stessa, 
ma tu mi conosci da quando ho memoria, 
con te non posso.
Lo so che la colpa di tutto è mia, 
lo so perfettamente, 
intorno a me ho sempre avuto uomini sbagliati, 
anche quando ne ero cosciente, 
stupidamente ho portato avanti storie che in cuor mio sapevo sarebbero state lesive.
Sono pienamente convinta,
che la felicità è uno status che bisogna conquistarsi,
conquistato bisogna lottare per tenerselo stretto.
Sai mia cara amica nei momenti di sconforto sono arrivata anche a mettere in dubbio questa mia convinzione, mi chiedevo…?!
Perché dopo tanta sofferenza, 
avrei dovuto lottare per essere felice?
La felicità non è il giusto premio che dio dona a chi ha già sofferto tanto?
Una volta ho posto questa domanda ad un prete, 
e lui…
mi ha risposto,
“Bisogna sacrificarsi per far sì che Dio ci accolga nel regno dei cieli”
Poi ho ricordato le parole di Gesù quando fu sulla croce,
quando chiedeva spiegazioni al padre,
perché Dio dovrebbe ascoltare me, 
se il figlio è dovuto morire in croce per sedere al fianco del padre?!
Qualcuno disse che siamo nati per soffrire,
ed io ci credo,
visto il percorso fatto nella mia vita, 
è sempre stato questo…
una lunga sofferenza.
Avevi ragione tu!
Anche Alberto si è dimostrato un miserabile,
un uomo da quattro soldi,
traboccante di egocentrico egoismo,
troppo impegnato e preso dalla propria vita, 
per poter amare un altro essere, 
oltre a sé stesso.
Avrei dovuto ascoltarti quel giorno in cui te lo presentai,
quando mi prendesti in disparte
e mi dicesti,
“Lollo cosa ci fai con questo individuo?
Allontanalo prima che ti faccia soffrire,
ti rendi conto con quanta sufficienza ti tratta!”
Ed io?!
“Lui è diverso,
devi conoscerlo meglio, 
non giudicarlo dalle apparenze,
sembra un po’ scontroso, 
ma credimi mi ama!”
come al solito sei riuscita a vedere più in profondità di quanto io possa mai fare,
Mi sono ritrovata nuovamente a vivere nei silenzi,
nelle parole non dette,
come se fossimo dei perfetti sconosciuti, 
anelare uno sguardo,
o desiderare di essere sfiorata,
con il tempo non vedendo nulla di tutto ciò
è come cadere in un profondissimo pozzo, 
vedere che la luce esterna si allontana sempre di più, 
e tu…cadi verso l’oscurità, 
sempre di più, 
un tempo eravamo tutto, 
poi un giorno…
non si ha più il bisogno di stare l’una nelle braccia dell’altro,
credo in chi dice che l’amore è un fuoco 
e come tale più accende più si consuma,
fino a restarci solo le ceneri,
il non voler più controbattere nessun discorso,
il sentirsi dire che è colpa tua, 
pensi…
si! 
È colpa mia, 
ma non per quello che dici tu, 
ma per il fatto di aver creduto che con te avrei potuto costruire qualcosa, 
questa è la mia unica colpa
sono delusa…
in primis da me, 
poi credo dagli altri,
anche se ad essere sincera, 
degli altri non me ne frega un cazzo di niente.
Sicuramente ho sbagliato sogno, 
avrei dovuto desiderare altro, 
invece dell’amore e della tranquillità avrei dovuto desiderare cose più materiali.
Un tempo ero convinta che i sentimenti erano indistruttibili, 
mia carissima amica, 
sbagliavo… e di grosso
mi hanno puntato di tutto addosso, quello che più mi ha ferita è il dito.
Una volta mi dicesti
“In amore il più forte fa un passo indietro”
Ed io ho seguito il tuo consiglio,
ma continuando a fare passi indietro mi sono resa conto che ero arrivata sull’orlo di un burrone,
questo mi ha portato a decidere se cadere 
o…
fare un passo avanti e scontrarmi contro la realtà delle cose,
quel passo avanti io ho deciso di farlo, 
ne sono uscita si vincitrice e libera,
ma piena di ferite che non si rimarginano,
ora sono stanca,
sul mio corpo non c’è più posto per nessun’altra cicatrice,
non voglio più accontentarmi,
la paura di restare da sola è svanita già da tanto,
ora voglio essere amata per quanto amo io,
è vero!!
l’amore non si può quantificare,
non ha metri di misura,
ma la felicità è un diritto di ogni essere,
ed io la pretendo,
pretendo che,
chi mi sta accanto deve amarmi e rendermi felice,
se rivendicare tutto ciò è da folli,
allora mi sta bene essere annoverata nell’albo dei pazzi.
Ti saluto mi amata amica,
grazie per aver ascoltato e sopportato ancora una volta i mie scleri, 
ti voglio un mondo di bene,
e…
viva la follia.

TALEBANO