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politica

Regionali Puglia. Sondaggisti concordi: è (solo) Fitto lo “spazza-Emiliano”

fonte lavocedelpatriota,it

Per quanto da prendere con le pinze – dato che si parla ancora di sondaggi – il punto è che in Puglia il centrodestra è in pole position nella sfida delle prossime Regionali. Tradotto: la coalizione è avanti di quattordici punti. Uno scenario importantissimo, questo, per gli equilibri dell’importante regione del Sud e per il quadro nazionale, con un governo giallorosso che non potrebbe reggere a un urto del genere proveniente dal Meridione e dalla caduta di un suo governatore “icona”.

E di chi sarebbe il merito di un’eventuale sconfitta-shock del piddino Michele Emiliano? Notizia nella notizia: di Raffaele Fitto, la proposta di Fratelli d’Italia portata sul tavolo con gli alleati e forte di uno storico radicamento riconosciuto e premiato già dalle prime rilevazioni.

È l’istituto Noto a segnalare il sorpasso: la candidatura di Fitto otterrebbe il 46% contro il 32% di Emiliano (il cui appeal nell’opinione pubblica è crollato al 37%). Interessante notare – ed è tutt’altro che un vezzo politologico – la proiezione che riguarda la seconda proposta, quella che vorrebbe un candidato vicino alla Lega: Nuccio Altieri otterrebbe il 41%. Sempre in testa ma di pochi punti dato che Emiliano risalirebbe fino al 37%: di fatto la sfida diventerebbe un testa a testa. Anche Emg Acqua ha sondato gli elettori pugliesi. E anche qui il risultato non cambia di molto: Fitto sarebbe dieci punti avanti Emiliano con un 44% contro il 34%.

Ciò significa che le quotazioni dell’ex governatore pugliese, oggi eurodeputato di Fratelli d’Italia e co-presidente del gruppo dei Conservatori Europei, sono considerate alte trasversalmente agli istituti demoscopici e confermano la bontà dell’indicazione che Giorgia Meloni ha suggerito con attenzione agli alleati. Fitto dunque come “antidoto” alla stagione demagogica del Pd di Emiliano che in Puglia ha collezionato una serie di disastri (Ilva, Xylella, Tap) che hanno messo duramente a repentaglio gli asset strategici della regione.

Una proposta, questa di FdI, che potrebbe fornire alla coalizione di centrodestra una di quelle vittorie dalle quale il Pd farebbe fatica a riprendersi, prosciugando oltretutto la presenza della sinistra anche in quel Sud che negli scorsi anni ha rappresentato un serbatoio fondamentale per la macchina dei dem. Il risultato? Anche al governo nazionale (e ancor di più al Quirinale) – se si uniscono le partite di Liguria e Veneto, a cui si uniscono i match contendibili di Campania e delle Marche – non si potrebbe non prendere atto di un’Italia schierata ormai in quasi tutte le amministrazioni con il centrodestra.
Dal “tacco” d’Italia rappresentato dalla Puglia, quindi, passa un treno “nazionale” che non possibile perdere né, tantomeno, rischiare di perdere. Un’occasione – coltivata con metodo da FdI – che nessuna velleità dell’ultimo momento o atteggiamento anarcoide della può ostacolare se si hanno a cuore le sorti di un territorio che tanto rappresenta nell’architettura nazionale, per il suo comparto industriale, agricolo e culturale.

Ecco perché – come hanno spiegato diversi dirigenti meloniani – si potrà discutere di nuove proposte, provenienti magari dalla società civile, in altre occasioni, con una pianificazione diversa e in contesti in cui la tabella di marcia debba essere ancora scritta.

Qui in Puglia le squadre già sono in campo. E mettere in discussione una formazione vincente per eccesso di “tatticismo” non è proprio ciò che si aspettano gli elettori. Inclusi i propri.