I CAPACI DEL NON FARE.
Non voglio polemizzare con alcuno. Non ho mai sopportato chi è capace solo di criticare.Non sopporto chi si dichiara ,a parole,più onesto,più bravo ,piùpiùpiù di altri .
Credo che l’umiltà sia proporzionale alla intelligenza e quindi traete voi le conseguenze.
Spesso chi critica non si è mai impegnato .Aspetto che qualcuno mi smentisca ,sarei felice se qualcuno mi smentisse.
Noi ,io e i collaboratori del giornale siamo impegnati in un’opera di assoluto volontariato ,nessuno percepisce alcunchè e anzi molte volte siamo costretti ad affrontare spese non di poco conto pagando di tasca nostra.Abbiamo realizzato decine di manifestazioni ed impegni in solidarietà senza alcun fondo pubblico ma pagando noi..
Leggere gli scritti chi vuole fare sfoggio delle sue conoscenze grammaticali per offendere uno dei miei mi fa rabbia e al contempo mi conferma l’idea che spesso lo sfoggio di una superficiale saccenza non va di pari passo con una ricchezza culturale.
Più volte abbiamo invitato a scrivere sul nostro giornale ,abbiamo ricevuto rare risposte.
Siamo disposti ad ospitare gli scritti di tutti .Noi rimaniamo liberi di seguire una nostra linea editoriale e non siamo obbligati a subire indirizzi da parte di alcuno.
Criticare è facile.Ma quando ci si impegna in demolizione gratuite e pretestuose dell’altrui fare si deve avere il coraggio di guardarsi allo specchio e se si è capaci prendere atto che nessuno è migliore di un altro,più onesto di un altro, più bravo di un altro specie se non si conosce l’altro .
Non finirò mai di dire grazie a Roberto Epifani,a Giuseppe Perrucci,ad Antonio Perrucci a chi in passato era con noi e adesso ci guarda dall’alto a lei ad Artemisia ,ad Antonella De Luca, Ai fondatori del giornale,Maico,Enzo Garofalo ,Antonio Bello ,Marica Di Pietrangelo e anche all’ultima nostra compagna di viaggio Antonella Leuzzi .Spero di non averne dimenticato nessuno. A loro voglio riportare un grazie da me ricevuto stamattina.Un Signore di Torre ,si chiamo Padula non conosco il nome di battesimo,si è avvicinato in un bar e mi ha detto:vivo vicino Como e devo dirti grazie perchè ogni giorno leggendo La Voce mi sento a casa.
Noi siamo impegnati in tante cose e riceviamo ringraziamenti da molti,accettiamo le critiche ma non le offese da anonimi che usano la penna per offendere e ferire la sensibilità e l’impegno.
Chi vuole può essere dei nostri. Noi continueremo ,magari scrivendo con qualche errore ,ma sempre con umiltà e coraggio e girandoci dietro per aspettare chi è più lento e dargli una mano a camminare con il nostro stesso passo.
uccio missere